Parliamo di zuccheri. Chi ha fatto una o più diete sa che gli zuccheri non aiutano il dimagrimento e per questo motivo,per molte persone sono diventati un grosso desiderio, da evitare, se si vuole perdere peso.
Perché sono gli zuccheri la principale causa dell’aumento di peso?
L’insulina.
L’insulina è un ormone (un messaggero chimico, che trasmette segnali da una cellula ad un altra, o gruppo di cellule). La sua secrezione viene stimolata soprattutto ad opera del glucosio (zucchero). Quando lo zucchero nel sangue supera una certa concentrazione (oltre 1 grammo per litro di sangue), dopo l’ingestione di un pasto ricco di zuccheri, l’insulina viene prodotta dal pancreas in due fasi: una quasi immediata (30 secondi - 1 minuto) e dopo una leggera diminuzione essa sale fino a raggiungere un livello costante (seconda fase).
Praticamente, nel momento in cui noi ingeriamo un cibo ricco di zucchero, nel giro di 30 secondi inneschiamo una risposta del nostro organismo con produzione di insulina.
Essa viene riversata nel sangue e da essa trasportata verso i “tessuti bersaglio” che sono: tessuto adiposo (grasso), tessuto muscolare striato, epatico (fegato) e renale (reni). L’insulina favorisce la formazione ed il deposito di materiale indispensabile alla crescita ed al mantenimento dei tessuti (ormone anabolizzante). Nel tessuto adiposo favorisce la formazione di trigliceridi (grasso). Nel muscolo attiva la sintesi proteica e nel fegato favorisce l’accumulo di glicogeno (scorta di “zucchero” nel nostro corpo).
Nel tessuto adiposo (che è quello che ci interessa maggiormente), come ho già precisato, favorisce la sintesi dei trigliceridi, ma non solo! Essa favorisce anche il deposito all’interno delle cellule adipose (cellule di grasso) e blocca la lipolisi (cioè la scomposizione del grasso corporeo). In altre parole, l’insulina nel tessuto adiposo favorisce l’accumulo di grasso e blocca il dimagrimento.
Indice glicemico.
L’indice glicemico rappresenta l’aumento della glicemia (in percentuale) in risposta ad un alimento ingerito rispetto ad un alimento di riferimento (pane o glucosio). Questo significa che se stabilisco che il glucosio (zucchero) alza la mia glicemia di 100, un cibo con indice glicemico di 50 avrà la capacità di alzare la mia glicemia della metà rispetto al glucosio.
Allora perché l’indice glicemico è stato poco utilizzato?
Questo accade perché non è in grado da solo di dare benefici a tutte le persone che cercano di dimagrire. Si è visto, proseguendo nella ricerca, che l’indice glicemico varia “da persona a persona”, cioè la risposta ad un determinato cibo è diversa negli individui, perché soggetta anche ad altri fattori, quali il pool enzimatico (l’insieme degli enzimi presenti nello stomaco ), all’ora di assunzione, all’età ecc. per questo è difficile prevedere la risposta che ognuno può avere al cibo. Mantenendo validi i meccanismi qui descritti, sarà necessario verificare su ogni persona la loro efficacia. Per questo non è possibile creare diete che vadano bene per tutti e non è tantomeno possibile che tutti possano avere la stessa “risposta” all’assunzione degli stessi cibi.
Cosa fare quindi?
Quello che propongo è di verificare su ogni persona l’efficacia o meno dei consigli alimentari, aggiustandoli e modificandoli quando e se ce ne fosse bisogno. A mio parere la personalizzazione è l’unica via!
Ti interessa sapere come si comportano i grassi all'interno del nostro organismo? Leggi qui!
Alberto Zuccolo